Lettera di don Lorenzo Milani Cara Mamma, ho avuto ieri la tua del 27. Non capisco se t’è dispiaciuto che la Sita si sia ammansita o se ne hai avuto piacere. Sanesi non mi ha risposto e del resto non credo che lo farà. La nonna ha sempre 37,4 e si leva 3 o 4 ore al giorno sempre in camera. Io avrei voluto che tornasse in cucina con noi, ma lei ha paura di riammalare. Mandami a dire per Elena se Adriano pensa che sia meglio così o no. Il dolore le è passato e la tosse va molto meglio. E io non ho quasi più tosse, mangio e sto bene. Sabato prossimo i ragazzi di quassù han deciso di lavorare tutta la giornata per farti la strada. Se pioverà lo rimanderanno a un altro giorno. Spero che una venticinquina di giovanotti come sono in una giornata la sistemeranno. Ieri ho avuto qui tutto il giorno il rosso di S. Donato che con altri due o tre di qui ne ha già fatto un pezzetto, s’è buttato giù diverse piante per fame fittoni e traverse per reggere il ciglio. Domani si butta giù una grossa quercia per buttarla attraverso il fosso. Qui colla legna non si fa mai a miseria. Appena la strada e fatta verranno a prenderti i ragazzi di S. Donato e ti porteranno fino alla porta di casa senza emozioni. Naturalmente si tratta della strada fino all’americano in attesa di avere tra un par d’anni quella vera. Mi dispiace solo che tu non abbia visto Barbiana il primo giorno. Così non potrai apprezzare quanto è rincivilita. Ho fatto lavorare tutti i sandonatesi che son stati qui a dormire e poi i barbianesi e poi ho lavorato da me. S'è levato pruni, pulito siepi, rifatto uno steccato, liberato gli abeti dalle vitalbe e dal1’edera, verniciato tutto quel che s’è potuto, accomodato tutti i mobili dell’Eda, cominciato a piantare i pini per fare una bella pineta di 700 pini sopra la chiesa. E poi una settimana che ho un giovane a stipare il fosso sotto la chiesa per preparare il terreno per i 600 abeti e nello stesso tempo mi fa fascine per tutto l’anno. Poi ho dovuto costruire balocchini per la scuola per sostituire tutte quelle cose che a S. Donato si facevano colla macchina da proiezione. Oggi ho preparato un immenso cartellone colla partitura dell’allegretto della VII (1)che aspetto che Elena mi porti domenica. Mi son dovuto decidere a far due classi. Quella inferiore sta nel mio studio e la regge a turno uno dei più grandi. Quando ho ospiti di S. Donato metto loro. Ho fatto chiedere l'autorizzazione di abbattere 30 grosse querce e con quei soldi a marzo si rifarà il tetto della chiesa quasi nuovo e poi si imbiancherà tutta. A S. Donato non m’ero mai divertito come qui a far scuola. Tutto è nuovo, tutto e accetto, tutto appassiona. Basta una trovata per sera e stanno lì occupati e appassionati fino alle 11 o mezzanotte (2) P. es. una sera ho procurato i moduli di conto corrente, un’altra i vaglia, un’altra i telegramma, un’altra moduli del comune. Una sera s’è fatto la pianta della scuola e ier l’altro s’è fatto alta politica. M’ero fatto mandare da Gigi tutti i giornali di domenica 23. Quelli che riportavano l’incidente D’Onofrio alla Camera? (3) Prima s’é guardato l'atteggiamento degli organi ufficiali di ogni partito. Poi s’è riscoperto la paternità di una 15ina di giornali cosiddetti indipendenti. Lezione riuscitissima e oltre a tutto anche divertente. Si vedeva volta a volta De Marzio avvicinarsi al microfono tremante parlare a voce bassa e uscire furtivamente oppure scandire con grande chiarezza e a alta voce e uscire con grande calma dall’aula. E via di questo passo. Quello che nessuno si aspettava è che il Nuovo Corriere fosse comunista, ma non ho avuto bisogno di dirlo io. Dopo poche battute l’avevano già detto tutti tra esclamazioni di meraviglia. Uno dei tre democristiani del popolo lo leggeva regolarmente da anni e non se ne era accorto! E' il nipote di don Casini e è rimasto schiantato dalla scoperta. Insomma la scuola è un fuoco di fila di gioie e si vede i ragazzi rifiorire di minuto in minuto. La settimana prossima se mi riesce vengo a trovarti e ti porto un piccolo selvaggio che mi e molto caro. Son 7 in famiglia tutti analfabeti e tagliano la vera fame con il coltello. Ma son tanto commossi della scuola che ricevono che ier l’altro mi son arrivati con un fiasco di vino sotto la giacchetta. Non avevo mai gradito tanto un regalo. Un abbraccio affettuoso e a presto tuo Lorenzo Note: 1. L’esperimento musicale con la VII sinfonia di Beethoven era già stato effettuato a S. Donato alcuni mesi prima. . 2, Nella prima fase di Barbiana la scuola ricalcò per grandi linee la fisionomia della scuola popolare di S. Donato: soprattutto nel suo svolgimento serale, salvo nei giorni di brutto tempo, che vedevano interrotto il lavoro in montagna dei giovani contadini e con allievi in età già adulta. In seguito, invece, subentrò l'esperienza barbianese vera e propria: scuola durante tutta la giornata con allievi in età più o meno corrispondente alla scuola dell’obbligo. 3. Ci si riferisce al diverbio tra il deputato missino De Marzio e il presidente della Camera D’Onofrio avvenuto il 22 gennaio precedente.
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